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    AGGRESSIONI E COMPORTAMENTI

    simone pedrazzini
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    Messaggio Da simone pedrazzini Mer Mar 04, 2009 7:05 pm

    Aggressioni da parte di malviventi abituali

    Potenzialmente sono le aggressioni più pericolose e che potrebbero necessitare la reazione più decisa. L’individuo in questione fa uso di tre componenti fondamentali per portare a termine il suo scopo: sorpresa, decisione, abilità.

    Bisogna sempre considerare la peggiore delle ipotesi tattiche nel caso che si abbia a che fare con aggressori armati (ad es. di coltello), ovvero che siano degli esperti, e che sono abituati a questo tipo di azioni. Valutare sempre se le richieste del malvivente (ad es. una rapina) siano tali da giustificare una reazione. Per esempio non è il caso di rischiare delle lesioni permanenti per pochi contanti. Il più delle volte, in caso di rapina, l’aggressore non cerca e rifiuta lo scontro fisico, anche se bisogna sempre pensare che sia in grado di sostenerlo. Nel caso che l’aggressione sia rivolta ad intaccare la nostra incolumità (ad es. uno stupro) bisogna solo aspettare il momento giusto per la reazione più decisa e definitiva possibile. Darsi sempre alla fuga dopo uno scontro con un malvivente per cercare aiuto.



    Aggressione da parte di teppisti

    E’ il caso di due o più individui che attaccano una persona per motivi futili, più che altro per dimostrare qualcosa. Minaccia di alta pericolosità. Un approccio verbale potrebbe essere tentato, con le stesse regole applicate alla potenziale lite con sconosciuti, ma appena si valuta che questo non ha effetto allontanarsi immediatamente e/o attirare l’attenzione per aiuto. In caso di mancanza di opzioni reagire con lo scopo di ferire in maniera permanente, in quanto se il gruppo è numeroso, non ci si può permettere di perdere tempo per controllare un assalitore quando gli altri attaccano.



    Aggressione conseguente a liti

    Si dividono in due categorie: liti tra conoscenti e tra sconosciuti.

    Il primo caso difficilmente si presenta. Di solito tra conoscenti (familiari ed amici) le discussioni si possono sedare dimostrando di scendere a compromessi e a dimostrare la propria volontà a non voler far degenerare la situazione. E’ semplicemente una questione di scendere a patti con il proprio orgoglio.

    Nel caso di diverbi con sconosciuti la situazione è di maggiore pericolosità. In questo caso, di solito, ci troviamo di fronte ad aggressioni di tipo psichico. Se l’aggredito si sente si sente colpito ed offeso potrebbe reagire non con coerenza. Rispondere a tono, con urla ed offese fa perdere la calma e lo fa passare immediatamente dalla parte del torto, il che giustifica l’eventuale reazione violenta dell’aggressore. Quindi mai cedere a questi comportamenti perché:

    1. Non sappiamo con chi abbiamo a che fare
    2. Non sappiamo a priori le reali intenzioni dell’interlocutore nei nostri confronti


    L’unica via è un dialogo che dimostri la nostra determinazione, ma non la nostra volontà di ricorrere alla violenza. In questi casi non bisogna alzare la voce e non accelerare il ritmo delle parole, entrambi sintomi di debolezza che potrebbero essere sfruttati dallo sconosciuto per innescare una colluttazione. Più passa il tempo e più le possibilità d’innesco dello scontro diminuiscono, se la questione in gioco è irrilevante. Ricordare che in questi casi violenza richiama solo violenza. Occorre possedere una precisa autocoscienza di sé stessi e dei propri diritti e del concetto del rispetto di sé stessi e del prossimo.



    Aggressione da parte di soggetti in stato di alterazione mentale

    Situazione di estrema pericolosità. L’individuo soggetto all’influenza di sostanze stupefacenti e/o alcool è da considerare estremamente violento e non risponde alle tecniche di dialogo che sono state illustrate precedentemente. Inoltre la sua percezione del dolore è distorta dalle sostanze che ha assunto, quindi normali tecniche di autodifesa rivolte al solo controllo dell’avversario potrebbero non essere efficaci. L’unica cosa che potrebbe andare a vantaggio di chi si difende è la possibile mancanza di coordinazione e di equilibrio dell’aggressore, se ha molto abusato di certe sostanze. Nel caso di persone psicolabili, e quindi con il pieno possesso delle proprie capacità motorie, bisogna sempre valutare la fuga, oppure in mancanza di altre opzioni di una difesa con tutti i mezzi possibili.

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