Visto che non tutti sanno cosè e come funziona un cardio cercherò di spiegare come funziona e come utlizzarlo.
A cosa serve il cardiofrequenzimetro:
La frequenza cardiaca è l'unità di misura del lavoro effettuato dal cuore intesa come frequenza delle pulsazioni.
È direttamente legata allo sforzo effettuato dal cuore, ma anche da tutto l'organismo.
La frequenza cardiaca è caratteristica propria di ogni individuo ed anche diverso per un individuo a seconda dei giorni.
Questa frequenza viene misurata per mezzo di un cardiofrequenzimetro. Può anche essere misurata manualmente palpando la vena del polso ma ovviamente non è possibile misurare la frequenza cardiaca durante un esercizio.
D'altra parte, la pulsazione presa manualmente è generalmente poco precisa ed al di sotto della pulsazione reale (specie a frequenze alte).
È per questo che l'impiego di un cardiofrequenzimetro fa la differenza tra un allenamento efficace ed uno meno.
Ascoltando le informazioni precise ed istantanee fornite dall'apparecchio si può definire un piano d'allenamento tanto più efficace e personalizzato.
Il cardiofrequenzimetro misura oggettivamente i progressi dell'organismo durante lo sforzo e si può, così togliere la parte di soggettività sulla stima della seduta.
Infine allenarsi con un cardiofrequenzimetro è come disporre di una specie di allenatore, poiché un bip sonoro informa appena lo sportivo è al di fuori della zona determinata in anticipo.
Le diverse frequenze cardiache
La frequenza cardiaca media rappresenta il valore medio dei battiti cardiaci rilevati su un periodo dato.
La frequenza cardiaca di recupero è calcolata osservando il ribasso della frequenza cardiaca su un periodo dato, ad esempio su un minuto dopo una seduta d'esercizio.
La frequenza cardiaca a riposo corrisponde alla frequenza cardiaca rilevata dopo un riposo completo in posizione orizzontale, dopo 10 minuti d'inattività.
La frequenza cardiaca di riposo diminuirà dopo un allenamento regolare e ciò, grazie ad una capacità di lavoro aumentata del cuore.
La frequenza cardiaca di riposo è il riflesso della buona forma di un organismo, della facoltà di recupero dopo uno sforzo, della qualità del sonno e del livello di sforzo.
La frequenza cardiaca massima è la frequenza più alta ottenuta in occasione di uno sforzo al limite dell'esaurimento.
È un parametro spesso utilizzato nel calcolo delle intensità d'allenamento.
Si può valutare la frequenza cardiaca massima in occasione di una prova di sforzo in un centro medico-sportivo, ma si può anche utilizzare la formula ovviamente meno precisa e soggettiva:
Fc max = 220 - l'età.
Ad esempio la frequenza cardiaca massima teorica di una persona di 30 anni sarà di 220 - 30 = 190 battiti ai minuti.
Il margine d'errore di solito ammesso è da 10 a 12 battiti al minuto.
Ad esempio, un soggetto di 40 anni avrà una frequenza cardiaca massima di 220 - 40 = 180, se vuole effettuare un esercizio all'80% della sua frequenza cardiaca massima, egli dovrà fissare il suo ritmo cardiaco su 144 pulsazioni al minuto.
La frequenza cardiaca di riserva è la differenza tra la frequenza cardiaca massima e la frequenza cardiaca di riposo.
La frequenza cardiaca di riserva rappresenta la zona nella quale la frequenza cardiaca può variare in funzione dello sforzo fisico.
Le varie soglie di allenamento
Si possono differenziare quattro zone diverse secondo il livello della frequenza cardiaca raggiunta.
La zona d'intensità leggera si situa tra 50 al 60% della frequenza cardiaca massima.
L'esercizio in questa zona è consigliato per il benessere e la riduzione dello sforzo.
La zona d'intensità moderata si situa tra 60 e 70% della frequenza cardiaca massima.
L'esercizio in questa zona permette di migliorare la salute e perdere della massa grassa, se è praticato oltre 30 minuti a seduta, in ragione almeno di tre volte alla settimana.
La zona d'intensità media si situa tra il 70 e 85% della frequenza cardiaca massima.
L'esercizio in questa zona permette di migliorare la prestazione del muscolo cardiaco.
È riservata alle persone che si allenano regolarmente.
Infine la zona d'intensità forte comincia alla soglia anaerobica, che è la soglia fisiologica alla quale i muscoli iniziano ad utilizzare più ossigeno di quello che l'organismo può procurare.
Così i muscoli producono l'acido lattico che il corpo non può trasformare in energia.
Si situa tra l'85 e il 100% della frequenza cardiaca massima ed è considerata come una zona del pericolo e può essereriservata soltanto agli atleti che cercano di lavorare al massimo della loro capacità.
La pulsazione a riposo:
La pulsazione al riposo riflette non soltanto il volume cardiaco ma anche lo stato di stanchezza nervosa nel quale ci si trova.
Questo parametro cambia secondo le circostanze: una notte difficile, un eccesso di lavoro, uno sforzo familiare o professionale. Tutto può influire.
Di qui la pratica eccellente di misurare la pulsazione a riposo per sapere dove ci si trova.
Per uno sportivo, un aumento del ritmo cardiaco a riposo costituirà un primo segno di sovrallenamento o di stanchezza.
Il discorso del cardio è abbastanza ampio e non sono io a dover entrare nello specifico,con questo topic ho voluto darvi un infarinatura generale sul suo utilizzo,secondo il mio modesto parere prima di comperare ed utilizzare un cardio fate una bella visita medica sportiva e due parole con il vostro medico.
A disposizione per chiarimenti
A cosa serve il cardiofrequenzimetro:
La frequenza cardiaca è l'unità di misura del lavoro effettuato dal cuore intesa come frequenza delle pulsazioni.
È direttamente legata allo sforzo effettuato dal cuore, ma anche da tutto l'organismo.
La frequenza cardiaca è caratteristica propria di ogni individuo ed anche diverso per un individuo a seconda dei giorni.
Questa frequenza viene misurata per mezzo di un cardiofrequenzimetro. Può anche essere misurata manualmente palpando la vena del polso ma ovviamente non è possibile misurare la frequenza cardiaca durante un esercizio.
D'altra parte, la pulsazione presa manualmente è generalmente poco precisa ed al di sotto della pulsazione reale (specie a frequenze alte).
È per questo che l'impiego di un cardiofrequenzimetro fa la differenza tra un allenamento efficace ed uno meno.
Ascoltando le informazioni precise ed istantanee fornite dall'apparecchio si può definire un piano d'allenamento tanto più efficace e personalizzato.
Il cardiofrequenzimetro misura oggettivamente i progressi dell'organismo durante lo sforzo e si può, così togliere la parte di soggettività sulla stima della seduta.
Infine allenarsi con un cardiofrequenzimetro è come disporre di una specie di allenatore, poiché un bip sonoro informa appena lo sportivo è al di fuori della zona determinata in anticipo.
Le diverse frequenze cardiache
La frequenza cardiaca media rappresenta il valore medio dei battiti cardiaci rilevati su un periodo dato.
La frequenza cardiaca di recupero è calcolata osservando il ribasso della frequenza cardiaca su un periodo dato, ad esempio su un minuto dopo una seduta d'esercizio.
La frequenza cardiaca a riposo corrisponde alla frequenza cardiaca rilevata dopo un riposo completo in posizione orizzontale, dopo 10 minuti d'inattività.
La frequenza cardiaca di riposo diminuirà dopo un allenamento regolare e ciò, grazie ad una capacità di lavoro aumentata del cuore.
La frequenza cardiaca di riposo è il riflesso della buona forma di un organismo, della facoltà di recupero dopo uno sforzo, della qualità del sonno e del livello di sforzo.
La frequenza cardiaca massima è la frequenza più alta ottenuta in occasione di uno sforzo al limite dell'esaurimento.
È un parametro spesso utilizzato nel calcolo delle intensità d'allenamento.
Si può valutare la frequenza cardiaca massima in occasione di una prova di sforzo in un centro medico-sportivo, ma si può anche utilizzare la formula ovviamente meno precisa e soggettiva:
Fc max = 220 - l'età.
Ad esempio la frequenza cardiaca massima teorica di una persona di 30 anni sarà di 220 - 30 = 190 battiti ai minuti.
Il margine d'errore di solito ammesso è da 10 a 12 battiti al minuto.
Ad esempio, un soggetto di 40 anni avrà una frequenza cardiaca massima di 220 - 40 = 180, se vuole effettuare un esercizio all'80% della sua frequenza cardiaca massima, egli dovrà fissare il suo ritmo cardiaco su 144 pulsazioni al minuto.
La frequenza cardiaca di riserva è la differenza tra la frequenza cardiaca massima e la frequenza cardiaca di riposo.
La frequenza cardiaca di riserva rappresenta la zona nella quale la frequenza cardiaca può variare in funzione dello sforzo fisico.
Le varie soglie di allenamento
Si possono differenziare quattro zone diverse secondo il livello della frequenza cardiaca raggiunta.
La zona d'intensità leggera si situa tra 50 al 60% della frequenza cardiaca massima.
L'esercizio in questa zona è consigliato per il benessere e la riduzione dello sforzo.
La zona d'intensità moderata si situa tra 60 e 70% della frequenza cardiaca massima.
L'esercizio in questa zona permette di migliorare la salute e perdere della massa grassa, se è praticato oltre 30 minuti a seduta, in ragione almeno di tre volte alla settimana.
La zona d'intensità media si situa tra il 70 e 85% della frequenza cardiaca massima.
L'esercizio in questa zona permette di migliorare la prestazione del muscolo cardiaco.
È riservata alle persone che si allenano regolarmente.
Infine la zona d'intensità forte comincia alla soglia anaerobica, che è la soglia fisiologica alla quale i muscoli iniziano ad utilizzare più ossigeno di quello che l'organismo può procurare.
Così i muscoli producono l'acido lattico che il corpo non può trasformare in energia.
Si situa tra l'85 e il 100% della frequenza cardiaca massima ed è considerata come una zona del pericolo e può essereriservata soltanto agli atleti che cercano di lavorare al massimo della loro capacità.
La pulsazione a riposo:
La pulsazione al riposo riflette non soltanto il volume cardiaco ma anche lo stato di stanchezza nervosa nel quale ci si trova.
Questo parametro cambia secondo le circostanze: una notte difficile, un eccesso di lavoro, uno sforzo familiare o professionale. Tutto può influire.
Di qui la pratica eccellente di misurare la pulsazione a riposo per sapere dove ci si trova.
Per uno sportivo, un aumento del ritmo cardiaco a riposo costituirà un primo segno di sovrallenamento o di stanchezza.
Il discorso del cardio è abbastanza ampio e non sono io a dover entrare nello specifico,con questo topic ho voluto darvi un infarinatura generale sul suo utilizzo,secondo il mio modesto parere prima di comperare ed utilizzare un cardio fate una bella visita medica sportiva e due parole con il vostro medico.
A disposizione per chiarimenti