L'attività sportiva, di ogni genere, sia amatoriale o agonistica, richiede un dispendio energetico che dipende da diversi fattori relativi alle caratteristiche fisiche dell'atleta, al tipo di sport praticato, alle condizioni ambientali.
I fattori relativi alle caratteristiche dell'atleta come il sesso, l'età e la struttura fisica (peso e altezza) sono variabili significative del dispendio energetico: gli uomini consumano più delle donne, i giovani più degli anziani e le persone robuste più delle persone di corporatura minuta.
Il tipo di sport praticato in relazione al livello di attività (agonistica o amatoriale, allenamento o gara) e alla durata dello sforzo: alcuni sport classificati come aerobici (dove lo sforzo avviene consumando ossigeno) come ciclismo, corsa, nuoto, tennis, sci, rugby o pallacanestro richiedono un consumo energetico maggiore rispetto agli sport di potenza come il lancio del peso, le arti marziali, il body building.
Le condizioni ambientali fredde aumentano il dispendio energetico che è quindi maggiore negli sport praticati all'aperto come rugby, triathlon, calcio, rispetto agli sport da palestra. La prima regola di qualunque sportivo è quella di calcolare il proprio fabbisogno energetico e di adottare una dieta equilibrata sana e ben bilanciata in grado di coprire tale fabbisogno.
La dieta ideale è quella gradita al soggetto e che fornisca una quantità variata di nutrienti e liquidi sufficienti a mantenere un peso salutare e permettere prestazioni ottimali. Lo sportivo quindi deve considerarsi una persona sana con un dispendio energetico maggiore degli altri con una razione alimentare più abbondante, di volume non eccessivo (pasti frequenti e di moderata entità), ben digeribile e realizzata senza eccedere nel consumo di proteine e di grassi animali.
Normalmente la alimentazione è più che sufficiente per coprire i fabbisogni nutrizionali anche dell'atleta agonista, a meno che non si alleni tutti i giorni per diverse ore al giorno e abbia gusti alimentari tali che gli impediscano un'alimentazione completa. In tal caso possono venire in aiuto gli integratori utilizzati con attenzione, sotto controllo del medico sportivo e mai negli atleti giovanissimi o adolescenti.
I fattori relativi alle caratteristiche dell'atleta come il sesso, l'età e la struttura fisica (peso e altezza) sono variabili significative del dispendio energetico: gli uomini consumano più delle donne, i giovani più degli anziani e le persone robuste più delle persone di corporatura minuta.
Il tipo di sport praticato in relazione al livello di attività (agonistica o amatoriale, allenamento o gara) e alla durata dello sforzo: alcuni sport classificati come aerobici (dove lo sforzo avviene consumando ossigeno) come ciclismo, corsa, nuoto, tennis, sci, rugby o pallacanestro richiedono un consumo energetico maggiore rispetto agli sport di potenza come il lancio del peso, le arti marziali, il body building.
Le condizioni ambientali fredde aumentano il dispendio energetico che è quindi maggiore negli sport praticati all'aperto come rugby, triathlon, calcio, rispetto agli sport da palestra. La prima regola di qualunque sportivo è quella di calcolare il proprio fabbisogno energetico e di adottare una dieta equilibrata sana e ben bilanciata in grado di coprire tale fabbisogno.
La dieta ideale è quella gradita al soggetto e che fornisca una quantità variata di nutrienti e liquidi sufficienti a mantenere un peso salutare e permettere prestazioni ottimali. Lo sportivo quindi deve considerarsi una persona sana con un dispendio energetico maggiore degli altri con una razione alimentare più abbondante, di volume non eccessivo (pasti frequenti e di moderata entità), ben digeribile e realizzata senza eccedere nel consumo di proteine e di grassi animali.
Normalmente la alimentazione è più che sufficiente per coprire i fabbisogni nutrizionali anche dell'atleta agonista, a meno che non si alleni tutti i giorni per diverse ore al giorno e abbia gusti alimentari tali che gli impediscano un'alimentazione completa. In tal caso possono venire in aiuto gli integratori utilizzati con attenzione, sotto controllo del medico sportivo e mai negli atleti giovanissimi o adolescenti.